Approfondimento

Se la rete intrappola: nuove evidenze scientifiche sull’uso eccessivo di internet tra gli studenti universitari

Pubblicato il

09 aprile 2025

Condividi

Il benessere psicologico degli studenti passa anche dallo schermo. Non si tratta più solo di “tempo sprecato online”: le nuove ricerche mostrano come l’uso eccessivo e disfunzionale di internet – quello che la letteratura definisce internet addiction – sia un fenomeno globale in crescita, con effetti tangibili sulla salute mentale degli universitari.

Una recente meta-analisi pubblicata sulla rivista Current Opinion in Psychiatry (Liu et al., 2025) ha analizzato 101 studi in 38 Paesi, per un totale di oltre 128.000 studenti universitari. Il risultato è netto: il 41,84% degli studenti nel mondo mostra comportamenti classificabili come dipendenza da internet – un dato più che triplo rispetto alla media nella popolazione generale.

Internet, ansia e depressione: un legame stretto

Il dato più allarmante? La forte correlazione tra internet addiction e disturbi psicologici come depressione, ansia, solitudine e disturbi del sonno. La dipendenza da internet, sottolineano gli autori, non è solo una questione comportamentale: è una strategia disfunzionale per affrontare l’isolamento, lo stress accademico e la mancanza di reti di supporto reale. 

I più a rischio risultano essere gli studenti maschi, coloro che vivono in contesti a basso reddito, e chi presenta già sintomi depressivi o di disagio emotivo. (Fonte: Liu et al. (2025). Current Opinion in Psychiatry)

La risposta? Interventi multidimensionali e partecipati

Se il problema è complesso, anche la soluzione deve esserlo. È in questa direzione che si muove Health Mode On, e in particolare il Work Package 2, dedicato alla progettazione e sperimentazione di interventi concreti per la promozione del benessere psicofisico nei campus universitari.

Un esempio illuminante arriva dall’Australia, con lo studio “Sharper Minds” pubblicato nel Journal of Affective Disorders (Dingle et al., 2025), che ha testato un pacchetto di interventi personalizzabili pensato per studenti universitari. I partecipanti potevano accedere a un diario settimanale digitale di auto-monitoraggio e a brevi corsi su sei ambiti chiave per la salute mentale: attività fisica, alimentazione, sonno, regolazione dell’umore, connessione sociale e ascolto consapevole della musica.

Risultato? Una riduzione del 17,6% degli studenti con punteggi clinici di disagio mentale tra chi ha partecipato a entrambi gli interventi. In più, sono emersi miglioramenti anche nella motivazione accademica e nei sintomi somatici legati allo stress. (Fonte: Dingle et al. (2025). Journal of Affective Disorders).

L’approccio di Sharper Minds è coerente con la filosofia di HMO: agire non solo in risposta alle emergenze, ma in modo preventivo, quotidiano, accessibile, attraverso pratiche semplici ma fondate su evidenze scientifiche.

Il benessere mentale degli studenti passa anche da qui: dalla possibilità di imparare a conoscersi, scegliersi, prendersi cura di sé in un ambiente che ascolta e accompagna.

Progetto selezionato nell'ambito dei due avvisi PRO-BEN 1 e PRO-BEN 2 del Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) per la concessione di finanziamenti volti alla promozione del benessere psicofisico e al contrasto del disagio psicologico ed emotivo tra gli studenti.

@Health Mode On 2025. All rights reserved

Follow us